Impianti di alimentazione (elettricità, acqua, ecc.)
L’impresa affidataria, subito dopo il punto di prelievo provvederà a far realizzare da un installatore qualificato l’impianto elettrico di cantiere, che dovrà avere origine da un quadro elettrico ASC.
Essi sono costituiti da un contenitore in materiale isolante, con all’interno montanti e cablati dispositivi di protezione:
· contro le sovracorrenti;
· dispositivi di sezionamento e comando;
· dispositivi di protezione contro i contatti indiretti;
· prese e spine.
I quadri ASC devono essere conformi alle norme:
– NORMA EUROPEA EN 60439-1; EN 60439-4
– NORMAITALIANA CEI 17-13/1; CEI 17-13/7; CEI 64-8/V7
L’installatore qualificato rilascerà all’impresa la dichiarazione di conformità ai sensi del DM 37/2008, corredata della documentazione prevista (schemi, certificati, relazione sui materiali).
Al quadro di cantiere dell’impresa edile potranno collegarsi anche le imprese subappaltatrici. Ogni impresa che intende collegarsi al quadro di cantiere dovrà collegare allo stesso un suo sottoquadro a norma e prelevare energia elettrica direttamente da questo.
Dal quadro di distribuzione generale (QG) e da eventuali sottoquadri partono le alimentazioni necessarie per l’utilizzo dell’energia all’interno del cantiere che vanno ad attestarsi sui quadri prese finali. I quadri devono essere tutti di tipo ASC, apparecchiature di serie di cantiere (art. 704.511.1, CEI 64/ 8). La protezione dai pericoli derivanti dai contatti indiretti deve essere realizzata tramite interruttori differenziali da 0,03 A per quadri con a bordo prese fino a 32 A. Nei quadri ASC possono trovarsi installate anche prese di amperaggio maggiore fino a 63 A, per utenze per esempio a servizio di gru a torre. In questo caso la protezione dai contatti indiretti per queste prese può essere realizzata con dispositivo differenziale da 0,5 A, al fine di garantire la necessaria selettività con le altre utenze del quadro, restando valido per le rimanenti prese fino a 32 A la protezione da 0,03 A (CEI 64/8, art. 704.511.1).
È fatto divieto, salvo casi eccezionali, alle imprese diverse da quella edile di collegarsi direttamente con utensili o prolunghe al quadro di cantiere.
L’impresa affidataria vigilerà sul rispetto di questa disposizione.
L’impresa affidataria si impegnerà, anche a nome dei propri subappaltatori o fornitori, ad utilizzare l’impianto elettrico in conformità alla legge, non apportando modifiche non autorizzate dal responsabile dell’impresa Affidataria.
Il materiale e le attrezzature elettriche impiegate dalle ditte esecutrici devono essere conformi alla normativa vigente ed alle norme CEI applicabili; nel caso in cui venga verificato l’utilizzo di materiale non conforme, dovrà essere vietato l’utilizzo delle attrezzature e dei materiali elettrici fino a che l’impresa inadempiente non abbia sanato la situazione pericolosa.
È buona norma installare, a monte della distribuzione, un interruttore magnetotermico differenziale per cautelarsi sia dai pericoli di corto circuiti che da guasti verso terra. L’inserimento di interruttori differenziali, posti lungo la linea di distribuzione, deve essere ben studiato, in modo da avere la migliore protezione in ogni punto dell’impianto.
Caratteristiche impianto elettrico
Lo schema distributivo dell’impianto elettrico di cantiere deve prevedere la partenza dal punto di allaccio più prossimo all’area di cantiere, ove viene posizionato il quadro di consegna dell’energia elettrica, riportante indicazione della massima potenza di fornitura.
Il quadro generale, di derivazione dal quadro di consegna dell’energia elettrica, dovrà essere invece collocato all’interno del cantiere, nei pressi della zona riservata ai servizi logistici, al fine di permetterne un efficace e continuo controllo, lontano dalla viabilità veicolare, dalle aree di lavorazione, dagli scavi, dove potrebbe subire danneggiamenti.
Le linee di alimentazione che forniscono energia ai macchinari nelle aree di lavorazione fissa di cantiere (es. gru), ai servizi e ai quadri secondari di distribuzione:
· si dipartono dal quadro generale di cantiere,
· verranno derivate ciascuna da un proprio interruttore automatico differenziale,
· verranno predisposte in maniera fissa e sopraelevata, oppure interrata, per non creare rischio di inciampo o il tranciamento dei cavi di distribuzione.
Tutti i componenti dell’impianto elettrico del cantiere (macchinari, attrezzature, cavi, quadri elettrici, ecc.) saranno costruiti a regola d’arte e, pertanto, dovranno recare i marchi dei relativi Enti Certificatori.
In particolare, il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi di tutte le apparecchiature e componenti elettrici presenti sul cantiere, sarà:
– non inferiore a IP 44, se l’utilizzazione avviene in ambiente chiuso;
– non inferiore a IP 55, ogni qual volta l’utilizzazione avviene all’aperto con la possibilità di investimenti da parte di getti d’acqua.
Inoltre, tutte le prese a spina presenti sul cantiere dovranno essere conformi alle specifiche CEE Euronorm (CEI 23-12), con il seguente grado di protezione minimo:
– IP 44, contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi;
– IP 67, quando vengono utilizzate all’esterno.
POSA DEI CONDUTTORI
Nel cantiere è possibile distinguere essenzialmente due tipi di posa:
· la posa fissa;
· la posa mobile
La posa fissa è quella che alimenta le utenze fisse del cantiere, principalmente il quadro generale, i sottoquadri, i quadri prese, la gru a torre, i gruppi silos, la molazza, la betoniera ecc.
La posa fissa si distingue a sua volta in:
· posa aerea;
· posa interrata.
La posa aerea è realizzata di norma su palificazione. I conduttori adatti a questa posa sono cavi multipolari con isolamento minimo 450/750 V. Per la posa interrata il cavo deve avere un isolamento pari a 0,6 /1KV, quindi, con capacità di resistere a sollecitazioni meccaniche di sensibile entità in virtù dello spessore della guaina. La sigla di questi cavi è FG7R e FG7OR 8 (CEI 64/8, art. 522.8.1- ): I cavi in posa mobile sono quei cavi che alla fine della giornata lavorativa sono destinati a essere raccolti e depositati in baracca. Questi cavi alimentano le apparecchiature portatili di cantiere usate nelle parti più diverse della costruzione e hanno bisogno per essere alimentate da prolunghe. I cavi adatti a questo tipo di posa hanno sigla H07RNF (CEI 64/8, art. 704.522.8.10) o cavi equivalenti. Cavi in posa mobile debbono essere possibilmente sollevati da terra ed effettuare percorsi brevi Non devono essere lasciati sul terreno arrotolati in prossimità dell’apparecchio o sul posto di lavoro (Pericolo danneggiamenti meccanici).
I cavi non devono essere posati nelle vie di transito, né devono intralciare la circolazione. In caso contrario devono essere protetti meccanicamente
CAVI DI PROLUNGA
L’alimentazione finale ai vari utensili portatili di cantiere è assicurata partendo dai quadri prese ASC finali con cavi in posa mobile più generalmente definite prolunghe. Le prolunghe devono essere realizzate con cavi multipolari del tipo H07RNF, cavi certificati per le condizioni di posa riscontrabili in cantiere e, quindi, resistenti alle abrasioni e all’acqua (art. 704.522.8.10, CEI 64/8).
I cavi utilizzati più comunemente nei cantieri sono i seguenti:
· FROR450/750V cavo multipolare, con isolamento e guaina in PVC, per posa fissa all’interno;
· FG7(O)R 0,6/1 Kv cavo unipolare o multipolare, isolato in gomma (G7) con guaina in PVC, per posa fissa, adatto anche per posa interrata;
· H07RN-Fcavo unipolare o multipolare, isolato in gomma sotto guaina esterna in policloroprene (“neoprene”), resistente all’acqua e all’abrasione per posa mobile.
Gli avvolgicavi di tipo industriale sono in genere provvisti di una o più prese a spina anch’esse di tipo industriale (CEI 23-72).
· Cavo tipo H07RN-F o equivalente
· Protezione incorporata contro le sovracorrenti o protezione termica
· Raccomandabile che la presa a spina abbia IP66/67
· Deve essere presente una targa con:
o Marchio o nome del costruttore
o Tipo, sezione e lunghezza del cavo
o Tensione nominale
Potenza massima con cavo completamente avvolto e con cavo completamente svolto.
PRESE A SPINA
Le prese a spina di tipo mobile devono essere di tipo industriale conformi alla norma CEI 23-12. Devono avere un grado di protezione minimo IP43 sia a spina inserita che a spina disinserita. Le prese a spina che possono essere soggette a spruzzi d’acqua o trovarsi immerse in pozze d’acqua devono avere un grado di protezione IP67 (CEI 64/8, art. 701.51, e CEI 64/8, art. 512.2.1). Sulle prese a spina di tipo mobile occorre verificare la continuità del conduttore di protezione in quanto la sollecitazione a trazione dovuta all’inserimento o al disinserimento della connessione spina-presa, quantunque in presenza di pressacavo, provoca spesso il distacco del conduttore di protezione o di un conduttore di fase privando la presa o la spina delle necessarie condizioni di sicurezza.
Le prese e le spine sono identificate da un colore in funzione della tensione di esercizio.
Prese interbloccate:
L’interblocco tra presa a spina e interruttore evita pericoli per l’operatore che inserisca la spina in condizioni di cortocircuito a valle della spina stessa. Il pericolo è reale quando le correnti di cortocircuito superano il valore di (4 -5 kA) e il circuito non è protetto da fusibili o interruttori limitatori di corrente. Le prese devono essere protette da un interruttore automatico o fusibile di corrente nominale non superiore alla corrente nominale delle prese stesse: la protezione può essere singola o comune a più prese.
È ammesso l’utilizzo di prese a spina di tipo domestico fino a 16A installate nei quadri di cantiere, qualora siano protette dagli urti e dalle proiezioni di acqua dall’involucro del quadro stesso.
Gli adattatori che permettono di inserire una spina ad uso domestico in una presa ad uso industriale devono portare la scritta “Solo per uso temporaneo”.
Le lampade portatili (CEI 34-34) devono:
· avere l’impugnatura di materiale isolante non igroscopico
· avere le parti in tensione, o che possono essere messe in tensione in seguito a guasti, protette in modo da evitare ogni possibilità di contatto accidentale
· avere involucro di vetro o di materiale traslucido a protezione della lampada
· essere munite di gabbia di protezione, fissata mediante collare esterno all’impugnatura isolante;
· garantire il perfetto isolamento delle parti in tensione dalle parti metalliche eventualmente fissate all’impugnatura grado di protezione almeno IP44
Impianti di illuminazione trasportabili, devono rispondere ai requisiti per gli impianti mobili, ovvero gli apparecchi devono essere robusti, facilmente trasportabili e realizzati con materiali che siano adatti al movimento continuo. A causa delle lavorazioni in corso gli apparecchi di illuminazione possono risultare esposti a spruzzi, per cui è consigliabile un grado di protezione minimo IP44; inoltre è bene che abbiano un isolamento di Classe II. I cavi di alimentazione (essendo l’apparecchio mobile) devono essere adatti alla posa mobile, quindi di tipo H07RN-F o equivalenti.
Misure Preventive e Protettive generali:
1) Impianto elettrico: misure organizzative;
Prescrizioni Organizzative:
Caratteristiche di sicurezza. Per la fornitura di energia elettrica al cantiere l’impresa deve rivolgersi all’ente distributore. Dal punto di consegna della fornitura ha inizio l’impianto elettrico di cantiere, che solitamente è composto da: quadri (generali e di settore); interruttori; cavi; apparecchi utilizzatori. Agli impianti elettrici dei servizi accessori quali baracche per uffici, mense, dormitori e servizi igienici non si applicano le norme specifiche previste per i cantieri.
Gruppo elettrogeno. Quando la rete elettrica del cantiere viene alimentata da proprio gruppo elettrogeno le masse metalliche del gruppo e delle macchine, apparecchiature, utensili serviti devono essere collegate elettricamente tra di loro e a terra.
Rete elettrica di terzi. Quando le macchine e le apparecchiature fisse, mobili, portatile e trasportabili sono alimentate, anziché da una rete elettrica dell’impresa, da una rete di terzi, l’impresa stessa deve provvedere all’installazione dei dispositivi e degli impianti di protezione in modo da rendere la rete di alimentazione rispondente ai requisiti di sicurezza a meno che, prima della connessione, non venga effettuato un accertamento delle condizioni di sicurezza con particolare riferimento all’idoneità dei mezzi di connessione, delle linee, dei dispositivi di sicurezza e dell’efficienza del collegamento a terra delle masse metalliche.
Tale accertamento può essere effettuato anche a cura del proprietario dell’impianto che ne dovrà rilasciare attestazione scritta all’impresa.
Dichiarazione di conformità. L’installatore è in ogni caso tenuto al rilascio della dichiarazione di conformità, integrata dagli allegati previsti dal D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, che va conservata in copia in cantiere.
2) Impianto idrico: misure organizzative;
Prescrizioni Organizzative:
Caratteristiche di sicurezza. La distribuzione dell’acqua per usi lavorativi deve essere fatta in modo razionale, evitando in quanto possibile l’uso di recipienti improvvisati in cantiere. Le tubature devono essere ben raccordate tra loro e, se non interrate, devono risultare assicurate a parti stabili della costruzione o delle opere provvisionali. Si deve evitare il passaggio di tubature in corrispondenza dei conduttori o di altre componenti degli impianti elettrici. In corrispondenza dei punti di utilizzo devono essere installati idonei rubinetti e prese idriche; inoltre devono essere installati idonei sistemi per la raccolta dell’acqua in esubero o accidentalmente fuoriuscita.
3) segnale: Tensione elettrica pericolosa;
Rischi specifici:
1) Elettrocuzione;